Le parole chiave ed i comportamenti del Genitore che vuole ripensare la gestione della tecnologia.

Il galateo del maleducato telefonico parte dall’esempio dei genitori nei confronti dei figli. C’è chi pensa che per dimostrare il proprio potere basti stare attaccati al telefono. Più persone ci cercano e più potere abbiamo.

Naturalmente conta anche l’atteggiamento che, per dimostrare il proprio potere, dev’essere un po’ scocciato e sempre frettoloso. Non è mai il momento giusto, salvo che il cellulare è sempre con noi. Ma neanche i medici del pronto soccorso tengono il telefono sulla tavola quando mangiano, salvo rispondere professionalmente se decidono di farlo. Ecco l’esempio per i figli, di cui poi i genitori si lamentano perché stanno troppo al cellulare.

Smettere di usare il telefono come fosse una posata è la prima cosa che un genitore può fare per dare l’esempio.

Due parole che mettono in crisi l’adulto di oggi: smettere e dare l’esempio. Smettere, terminare, finire.É un azione e non una parola da dire o scrivere agli altri. Quante volte noi psicologi sentiamo che le persone ripetono, senza aver compreso la frase “devo imparare a dire di no”.

Ma stare fermi è un comportamento da mostrare e agire.

Si fa fatica, è un vero e proprio lavoro, è un modo di essere, uno stile, una firma di sé. Si attua con lo stare zitti e incassare, con il non fare, col decidere di non fare. Ma perché smettere? Insegnare l’educazione ai figli parte da noi. Il nostro comportamento educato riguarda anche l’uso del cellulare di cui diamo sfoggio innanzitutto a quegli stessi figli di cui ci lamentiamo perché stanno chiusi in camera ed attaccati al video.

Aggiungo anche l’immagine patetica e poco manageriale di un adulto che sta sempre gobbo a guardare un video anziché a testa alta a sorridere ed ascoltare i propri figli. Più persone si sono interrogate su quale fosse il galateo del “maleducato telefonico”, ma forse la risposta parte dal buon senso e dal chiedersi le seguenti cose: